https://www.lasiciliainrete.it/en/directory-tangibili/listing/acquavite-di-miele-iblea-spiritu-re-fascitrari-spiritu-...
Archimede Siracusa 287 a.C. ed il London Gin Akrai spirits
Il regolamento (CE) n. 110 /2008 aggiornato con il 787 /2019, del Parlamento Europeo relativo alla definizione, alla designazione, alla presentazione, all’etichettatura e alla protezione delle indicazioni geografiche delle bevande spiritose prevede l’ allegato 2 relativo a Bevande Spiritose, dove alla voce Gin, definisce il seguente elenco di prodotti citati dal 20-21-22
20. Gin
a) Il gin è la bevanda spiritosa al ginepro ottenuta mediante aromatizzazione con bacche di ginepro (Juniperus communis L.) di alcole etilico di origine agricola.
b) Il titolo alcolometrico volumico minimo del gin è di 37,5 % vol.
c) Nella produzione del gin possono essere impiegate soltanto sostanze aromatizzanti o preparazioni aromatiche, in modo che il gusto di ginepro sia predominante.
d) Il termine «gin» può essere completato dal termine «dry» se la bevanda spiritosa non contiene edulcoranti in quantità superiore a 0,1 grammi di prodotto finale per litro, espressi in zucchero invertito.
21. Gin distillato
a) Il gin distillato è:
i) la bevanda spiritosa al ginepro ottenuta esclusivamente mediante distillazione di alcole etilico di origine agricola con un titolo alcolometrico iniziale di almeno 96 % vol., in presenza di bacche di ginepro (Juniperus communis L.) e di altri prodotti vegetali naturali, a condizione che il gusto di ginepro sia predominante;
oppure
ii) la combinazione del prodotto di tale distillazione con alcole etilico di origine agricola di uguale composizione, purezza e titolo alcolometrico. Per l'aromatizzazione del gin distillato possono essere impiegate anche sostanze aromatizzanti o preparazioni aromatiche come indicato alla categoria 20, lettera c).
b) Il titolo alcolometrico volumico minimo del gin distillato è di 37,5 % vol.
c) Il gin prodotto unicamente aggiungendo essenze o aromi all'alcole etilico di origine agricola non è gin distillato.
d) Il termine «gin distillato» può includere o essere completato dal termine «dry» se la bevanda spiritosa non contiene edulcoranti in quantità superiore a 0,1 grammi di prodotto finale per litro, espressi in zucchero invertito
22. London gin
a) Il London gin è un gin distillato che soddisfa i seguenti requisiti:
i) è prodotto esclusivamente da alcole etilico di origine agricola, con un tenore massimo di metanolo di 5 g/hl di alcole al 100 % vol., il cui aroma è dovuto esclusivamente alla distillazione di alcole etilico di origine agricola, in presenza di tutti i materiali vegetali naturali impiegati;
ii) ha un titolo alcolometrico pari o superiore a 70 % vol.;
iii) qualsiasi altro alcole etilico di origine agricola aggiunto soddisfa i requisiti di cui all'articolo 5, ma con un tenore massimo di metanolo non superiore a 5 g/hl di alcole al 100 % vol.;
iv) non contiene coloranti;
v) non contiene edulcoranti in quantità superiore a 0,1 grammi di prodotto finale per litro, espressi in zucchero invertito;
vi) non contiene alcun altro ingrediente oltre a quelli di cui ai punti i), iii) e v) e acqua.
b) Il titolo alcolometrico volumico minimo del London gin è di 37,5 % vol.
c) Il termine London gin può includere o essere completato dal termine «dry».
Sembra oltremodo evidente che le mode ed i palati, spesso non tengono conto degli aromatizzanti, coloranti, edulcoranti, zuccheri e caramello, ma se il processo è quello di definire un prodotto alcalinizzante, cioè quello che abbia le lo stesso PH di riferimento in ogni fase, allora è evidente che bisogna senza indugi ricercare un London Gin, che nulla ha a che vedere con un gin fatto di aromi, ovviamente non tragga in inganno il riferimento alla città di Londra, a cui deve il nome legato alle sue origini e di consumo, poiché il London Dry Gin della distilleria artigianale siciliana della ditta Monterbe, nasce ad Akrai, l’odierna Palazzolo Acreide in Sicilia, anche scomodando addirittura Archimede*, questi nato a Siracusa nel 287 a.C. ma presente nello spirito dei conterranei che si aggirano laboriosi nelle Polis greche corinzie ancora oggi.
* Archimede è il più geniale scienziato e inventore dell’antichità classica.
Nato nel 287 a.C. a Siracusa, quando tiranno era Hyero II, studiò al Museo di Alessandria di Egitto, la più grande scuola culturale del tempo, fu matematico, geometra, astronomo, ingegnere, fisico e inventore. Si dedicò costantemente alla ricerca e alla realizzazione delle sue invenzioni: a lui sono attribuite circa 40 invenzioni:
- Spinta di Archimede o principio idrostatico
Scoprì il principio idrostatico, anche detta spinta di Archimede: un qualsiasi corpo immerso in un liquido, sia che affondi sia che galleggi, riceve una spinta, detta spinta di Archimede, che è una forza diretta dal basso verso l’alto e pari al peso del volume del liquido spostato dal corpo.
- Leggi di meccanica e di ottica
Elaborò importanti leggi di meccanica e di ottica che poi usò: nella costruzione di bilance idrostatiche; nella determinazione dei pesi specifici; nella costruzione di orologi solari, di sistemi di irrigazione, di ponti e di macchine belliche.
- Il principio teorico della leva
In meccanica formulò il principio teorico della leva. Pare infatti che durante la costruzione e il varo di una grossa nave, Archimede fosse riuscito a moltiplicare gli effetti di piccole forze proprio con una combinazione di leve e di carrucole; proprio in quella occasione egli avrebbe pronunciato la sua celebre frase: «Datemi un punto di appoggio e vi solleverò il mondo».
- Coclea o vite di Archimede
Tra le tanti geniali invenzioni di Archimede, c’è quella legata al suo soggiorno in Egitto: la coclea o vite di Archimede. Fu realizzata per trasportare le acque del fiume Nilo verso le zone non raggiunte dalle inondazioni; è tuttora utilizzata in molte regioni del Medio Oriente come sistema di irrigazione.
Noi la ricetta la riveliamo senza problemi, perché non c’è un segreto particolare quando si opera alla luce del sole, avremmo solo soddisfazione ad essere seguiti o imitati, certi di avere realizzato un prodotto che identifica la nostra produzione siciliana.
Intanto la base fondamentale per ogni Gin distillato alla London Gin:
ginepro in quantità maggiore a seguire coriandolo e radice di angelica e poi
anice stellato e anice frutti, liquirizia e cardamomo, buccia di arancia e camomilla
rosmarino e Alloro
L’intento è quello di ottenere una struttura balsamica mediante
Il Ginepro ed il Coriandolo l’Anice stellato che va accoppiato con l’Anice semi
In un retrogusto leggermente amaro con liquirizia e Cardamomo
e finire con un richiamo dolce e aromatico mediante la Scorza di arancia, la Camomilla e l’Alloro.
Ma Archimede, dove viene evocato direte voi?
Arriviamo al dunque risponderemo con un leggero fattarello.
Un giorno un mio amico, vecchio compagno di scuola, tale Peppe, si introdusse in laboratorio portando un bel sacco di carrube intere, cosa ne pensi? Mi chiese. be’, possiamo provare a distillare, risposi io.
Ebbene chi conosce il prodotto sa che per lunghi anni le distillerie della Sicilia, ed in particolare la distilleria San Paolo di Noto ha distillato carruba, ma noi abbiamo un distillatore di rame in bagnomaria di vapore, non vogliamo produrre alcool, bensì pregiate acquaviti. Analizzando quindi il prodotto che per i più esperti è composto da una parte carnosa cosiddetta polpa e una base dura i cosiddetti semi di carato, che sono amidi, non a caso vengono utilizzati come addensanti e quindi mal si sposano sia per la distillazione sia per la macerazione.
Abbiamo concluso con Il processo che ci ha ispirato Archimede e cioè quello di separare la polpa dai semi, frantumando a sua volta i baccelli, e riscaldandoli a forno a circa 100 gradi per 30 minuti, dopodiché li abbiamo introdotti in sacchi di cotone sterilizzati ad alta temperatura e legati in sospensione aerea all’interno dell’alambicco avendo cura di non immergerli con le altre botaniche. I baccelli così, sono stati investiti dalla corrente alcolica evaporata in fase di distillazione dalla miscela formata dall’alcool da cereali introdotto in alambicco intriso della macerazione, durata almeno 10 giorni, delle botaniche in precedenza riposte in alcool.
Va sottolineato che le botaniche da noi utilizzate, se pure si ispirano ai profumi ed ai sapori della natura mediterranea, hanno una provenienza erboristiche, del tipo Piante officinali, (tutte raccolte nel periodo balsamico idoneo e asciugate nel rispetto delle loro qualità organolettiche, al di sotto di 36 gradi termici, in essiccatori idonei) dalla ditta Minardi erbe, di Bagnocavallo, a cui va tutta la nostra solidarietà per le vicende alluvionali che hanno colpito la Romagna in quest’ultimo maggio 2023 https://www.minardierbe.it/index. Non vogliamo, non ritenendolo un valore aggiunto, ricercare la pianta nell’orto sotto casa, senza i prerequisiti qui descritti, necessari invece per realizzare la nostra produzione.
Leave a comment